martedì 18 ottobre 2011

Capitolo 1




Le sue splendide mani....accarezzano delicatamente quelle soffici labbra....e gli occhi esibiscono il meglio di sè facendo a gara su quale dei due brilla di più, mentre  la folla esaltata lo chiama a gran voce.
Lei lo guarda dall'altro capo della grande sala del grande teatro.
Quei grandi occhi lo affascinano, ne è irresistibilmente attratto e non comprende cos'abbiano di differente da tutti gli altri.
Sono I SUOI....ecco cos'hanno.


Scivola tra la folla a disagio, sorride gentile, finge interesse, sentendo insistente alle spalle quello sguardo
intimo farsi strada e quasi toccarlo, ne avverte la pressione...si volta per cercarlo...dandosi del cretino subito dopo.
" Ma che sto facendo! "
Alza gli occhi nella sua direzione convinto di vederla, ma lei non c'è più...e la delusione lo trafigge.
Passando con disinvoltura le dita  tra i capelli si guarda
intorno...cercandola disperatamente...e intanto sorride alle decine di mani protese verso di lui che artigliano l'aria nella speranza di sfiorarlo, ma nessuno vi riesce...tranne quegli occhi...che ancora sente addosso senza riuscire a vederli.


Procede lungo il tappeto rosso firmando qualche autografo e lasciandosi scattare qualche foto....
" lei dov'è cazzo...non può essere sparita"...percorre la lingua di moquette che conduce al
traguardo....l'entrata del cinema...la fine del percorso maledetto


Si ferma a pochi passi ...voltandosi a salutare la folla
urlante...i flash lo abbagliano e non riesce a distinguere i volti....quel volto....quelle scaglie di oceano che per un attimo hanno varcato la soglia del suo cuore....
" Non può scomparire così. "
Controvoglia si volta ed entra nella sala grande del
Majestic...accolto dall'applauso degli invitati privati...di cui non conosce nemmeno
la provenienza...soliti convenevoli, solita stanchezza,  che lo costringe a nascondere uno sbadiglio.
" voglio andare in albergo....voglio rivedere lei. "


‎" Al diavolo tutti...me ne voglio andare"....compie il primo passo verso l'uscita e dal fondo della sala vede entrare una donna, ne distingue le forme gentili e l'elegante camminata e quando ne incrocia lo sguardo si sente
mancare....ancora quel balzo al cuore, ancora quello spiraglio di
cielo....ancora lei.


Ricalca i suoi passi veloce, fingendo di aver sbagliato
percorso e sorridendo la segue - lei - che leggera come un soffio sembra librarsi tra i piccoli gruppi, accomunatisi per far due parole.

Indossa un abito fresco, semplice e casto, ma non abbastanza da celarne le forme perfette.
I riflettori, puntati dietro la sua figura, lasciano trasparire i contorni reali del suo corpo...ed è Paradiso e Inferno...ed è emozione...innata...irresponsabile e incontenibile , il
desiderio di toccarla si propaga lungo le vene…dove scorre sempre più veloce
quel calore crescente.


Lui saluta ancora
distrattamente., stringendo qualche mano tesa e si attarda quel tanto che basta per vederla scomparire oltre il tendone che separa la sala di proiezione
dal buffet di benvenuto....


- JUSTIN -


Mi allungano un bicchiere...lo rifiuto con un cenno
e procedo oltre...


Sollevo il velluto rosso, nel punto esatto in cui ho
visto le sue dita afferrarne il lembo e stropicciando le dita cerco di
cogliere il suo tocco...
" sei uno scemo"...
Il pesante tessuto ricade dietro di me ed è subito buio.


Poche ombre che si affrettano tra le poltrone, alcune
sottili richieste di silenzio, le prime note del passaggio
pubblicitario, un uomo si avvicina con la pila in mano, fissa la luce ai miei piedi e mi chiede se ho bisogno di aiuto......lo ignoro...e passo oltre...non mi riconosce...pazienza...meglio così.
Passo veloce nel corridoio centrale, il buio mi protegge,
posso fermarmi e scrutare quelle sagome indistinte, ma
non scorgo nulla di simile al suo profilo vellutato.
Quasi mi sembra di sentire la sottile pelle del suo volto tra le dita...
una carezza per la mia anima sola....e mi abbandono alla sensazione per un attimo....
e il mio corpo reagisce...
" ma cosa mi ha fatto quella donna"...
Mi scuoto e torno verso la luce d'uscita, ma una mano esce dal buio e mi trattiene attirandomi dietro a una colonna......buio totale....attimi di oblio e sensazioni
instabili....le sue dita....mi accarezza.....il suo profumo mi assale
trattenuto dalle mie narici che lo cercano quasi fosse vita.....e lo è
...per un istante è tutto il mio mondo...e mi ci perdo senza trattenermi
e lo vivo...senza risparmiarmi...godendo di quel dono che le tenebre hanno voluto elargirmi.

Un breve passo per placare l'Inferno che mi brucia
dentro e tra le sue braccia, avvolte intorno al collo, affondo senza
paure, mi affido all'istinto che mi chiede fiducia e coloro quel buio con infinite speranze...
"Mi desidera....quanto me"...esulto.
Cerco il suo viso con il mio e incontro la sua pelle umida
per l'eccitazione e ne assaporo il calore, la delicata consistenza,
mentre le mie labbra si nutrono di lei.....la sfiorano...l'accarezzano... trattengono quel sapore nuovo per portarlo alla lingua, secca per il desiderio... e scoppia urgente il bisogno di sentirne il gusto ....l'essenza di lei...
il suono delle sue parole...
la voce dei suoi pensieri...
e mi accorgo di voler sapere tutto di quella creatura spuntata
dal nulla...dono inaspettato di una vita ormai nomade che mi travolge senza
darmi il tempo di fissare lo sguardo. Mi sembra di avere veduto soltanto lei negli ultimi mesi....l'unico momento nel quale ho realmente "visto" ciò che avevo davanti.


Non mi lascio più distrarre da pensieri inopportuni e
dedico alla scoperta di quel volto tutta la mia attenzione.....e lo percorro in ogni sua piega...e memorizzo ogni curva....ogni splendido particolare.
Affondo nella seta dei suoi capelli....e li sciolgo togliendo il
nastro che li tiene legati.
La voglio "sentire di piu'"....affondo entrambe le mani su
quella seta luccicante e stringendola imprimo a pieno la mia bocca
sulla sua....urgente....esigente...trafiggendo le mie difese che cadendo sembra
quasi facciano rumore....ne rimango stupito e allontanandola appena spalanco gli
occhi....ma non vedo nulla....come un cieco le tocco il volto con le dita...e
lei le bacia...le accarezza col viso....fa l'amore con le mie mani...e gemendo
più forte del dovuto mi appoggio premendola alla parete...
" che mi sentano pure...me ne frego".....ed è  fuoco dentro e fuori.
Il brusio intorno aumenta, la gente prende posto nel
buio della sala e soffro del tempo che fugge e che mi toglie spazio da dedicare a quella donna....il suo nome....voglio sapere il suo nome.
- Come ti chiami?...dimmelo ti prego-....silenzio...
non dice nulla e continua a cercare le mie labbra....baci fugaci...brividi ovunque,  perdo la testa e pure me stesso.
La donna senza nome…sembra un titolo perfetto per un film di
Hitchcock…”ma a che penso”….mi sento come un ubriaco attaccato alla bottiglia, mentre il liquido sgorga in gola copioso…sono ebbro di lei...mi disseto del profumo della sua bocca e la cerco quasi divorandole il labbro inferiore…lei geme.
"ECCOLA la sua voce" .
 Sorrido vittorioso….quasi avessi ottenuto il mio premio e mi accoccolo sulla  soffice base di quel collo
di cui ancora non ho potuto cogliere i particolari...
e il calore...il profumo di sogni...mi avvolge.
Lo schermo si illumina all’improvviso, un raggio di luce
fioca ci investe…la vedo in volto ...e precipito in un mare di dolcezza…pochi intensi attimi nei quali scorrono fiumi di parole, miste ad emozioni tanto forti da stordirmi.
Mi volto frettoloso…hanno fatto il mio nome…mi vogliono sul palco
per la presentazione…
“Non adesso…non così”
Mille occhi mi cercano tra la folla…sono in trappola…devo andarci, ma i piedi sembrano incollati a quel
piccolo angolo appartato.


La sua mano mi sfiora la nuca…chiudo gli occhi e memorizzo quel tocco delicato.
Voglio soltanto lei, ma non posso.
Con un cenno mi invita ad andare...mi sfugge un lamento...lei sorride appena.

Mi volto e indelebile rimane impresso dentro me il suo dolcissimo volto …come un fotogramma rubato alla telecamera….nel film della mia vita reale.
- Non scomparire, ti prego. - Le dico confuso.
Le sfioro le labbra con un bacio…mi volto ancora verso il palco abbandonando per un attimo il contatto, indeciso, poi
la cerco nuovamente….ma lei non c’è più...mi sale l’angoscia e la sorpresa mi agita dentro….nulla…scomparsa……
Mi accorgo di sentirmi svuotato….perso…solo.
Le luci si accendono per dare modo al pubblico di vedermi salire quelle brevi scale fino al palco.


“Lei non c’è più“….questo è tutto quello a cui riesco a pensare…





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